Fondazione Fiera ha risposto al bando dell’emittente offrendo lo storico padiglione
16 dicembre 2017
Il bando si è reso necessario perché alla fine del 2018 scadrà il contratto di affitto per gli spazi attualmente occupati dall’emittente pubblica in via Mecenate. Dalla Rai mantengono il riserbo su quante manifestazioni d’interesse abbiano ricevuto a bando ormai chiuso ma si fa sapere che «il numero è congruo» e che si approderà «in tempi brevi» ad una prima scrematura, ad una short list di almeno tre proposte finaliste per poi scegliere la proposta che più convince.
Per fondazione fiera e il Portello si tratta di un’occasione unica per uscire da uno stallo che è ormai imbarazzante. Il padiglione 1 e 2, per chi non lo ricordasse, è lo stesso che pareva destinato ad essere trasformato nel nuovo stadio del Milan su spinta di Barbara Berlusconi. Poi la clamorosa rinuncia del club rossonero e una conciliazione legale con la quale da via Aldo Rossi hanno acconsentito a versare 5 milioni di euro a Fondazione Fiera. Non è finita, però.
Ancora, il padiglione 1 e 2 è lo stesso che, dopo la retromarcia del Milan, pareva destinato ad ospitare il progetto «Milano Alta», firmato dal Gruppo Vitali e composto, in estrema sintesi, da un mix di spazi commerciali, uffici e verde. Poi lo strappo, il secondo della tormentata storia del Portello. Uno strappo non ancora risolto: Fondazione Fiera è convinta che il Gruppo Vitali abbia perso la titolarità a mettere a segno l’intervento di riconversione dell’area, i costruttori bergamaschi sostengono invece di non aver perso alcun diritto sull’area. La buona notizia è che nel caso la Rai acconsentisse a fare del Portello la nuova sede dei suoi studi milanesi, le parti potrebbero superare le divergenze e tornare a collaborare. Il progetto «Milano Alta» sarebbe ovviamente rivisto per far posto all’emittente pubblica ma a realizzare l’intervento sarebbe comunque il Gruppo Vitali. Il padiglione 1 e 2 della Fiera ha dalla sua la vicinanza alla sede milanese della Rai di corso Sempione: ne risulterebbe una sorta di cittadella del piccolo schermo. Altro punto di forza, lo spazio disponibile, di circa 30mila metri quadrati. Il punto debole sta nella necessità di abbattere l’edificio e ricostruirlo. La palla ora passa al management di viale Mazzini.
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